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Eye care

Ci occupiamo del trattamento delle malattie oftalmiche sfruttando diverse terapie e tecnologie.

Negli Stati Uniti 16,4 milioni di persone sono affette dalla sindrome dell’occhio secco.
La sindrome dell’occhio secco è una condizione comune dell’occhio e colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Secondo la National Health and Wellness Survey, si stima che 16,4 milioni di persone negli Stati Uniti soffrano di sindrome dell’occhio secco. Secondo l’attuale definizione della Tear Film & Ocular Surface Society (TFOS), l’occhio secco è una patologia multifattoriale caratterizzata da perdita dell’omeostasi del film lacrimale, iperosmolarità lacrimale, infiammazione della superficie oculare e anomalie neurosensoriali. La condizione può causare svariati sintomi, tra cui arrossamento, muco fibroso, bruciore e sensazione di prurito. Se non trattata, la malattia può causare disturbi visivi e instabilità del film lacrimale, con potenziali danni alla superficie oculare. Poiché la malattia può avere un impatto significativo sulle attività professionali, sociali e ricreative, il paziente tende ad automedicarsi con prodotti da banco o a cercare assistenza medica.
Fonte: Kathuria, A.; Shamloo, K.;Jhanji, V.; Sharma, A. Categorization of Marketed Artificial Tear Formulations Based on Their Ingredients: A Rational Approach for Their Use. J. Clin. Med. 2021, 10, 1289

Si stima che l’incidenza del cheratocono vari da 50 a 600 casi su 100.000, rendendolo la forma di ectasia corneale più comune.
Il cheratocono è una malattia ectasica corneale asimmetrica progressiva caratterizzata da un assottigliamento corneale centrale o paracentrale e astigmatismo irregolare. Si stima che l’incidenza del cheratocono vari a seconda della posizione geografica, dell’etnia del paziente e dei criteri diagnostici, ma spesso si attesta tra i 50 e i 600 casi su 100.000, rendendolo la forma di ectasia corneale più comune.
Fonte: Epithelium-on Corneal Collagen Cross-Linking with Hypotonic Riboflavin Solution in Progressive Keratoconus, Kenneth A Beckman, Clinical Ophthalmology 2021:15 2921–2932

Il glaucoma colpisce attualmente 80 milioni di persone in tutto il mondo.
Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa multifattoriale cronica che porta alla perdita della vista. Il quadro eziologico della neurodegenerazione del glaucoma comprende molteplici fattori di stress, tra cui aumento della pressione intraoculare (IOP), invecchiamento, disfunzione vascolare e fattori genetici/epigenetici. I processi patogeni interconnessi nella neurodegenerazione glaucomatosa coinvolgono componenti biomeccaniche, vascolari, metaboliche, ossidative o infiammatorie.
Fonte: Review Multifactorial Pathogenic Processes of Retinal Ganglion Cell Degeneration in Glaucoma towards Multi-Target Strategies for Broader Treatment Effects, Gülgün Tezel – Cells 2021, 10, 1372

Si prevede che a livello globale i pazienti di AMD aumenteranno da 196 milioni nel 2020 a 288 milioni nel 2040.
L’AMD è la quarta causa principale di cecità e la terza tra i pazienti con disabilità visiva da moderata a grave. L’AMD è correlata all’invecchiamento ed è una malattia che causa problemi nella regione centrale della retina, nota anche come macula. Sono diversi i fattori di rischio associati all’AMD, tra cui fumo di tabacco, aumento dell’età, chirurgia della cataratta, storia familiare, indice di massa corporea (BMI) elevato, malattie cardiovascolari, ipertensione, fibrinogeno plasmatico, obesità, aterosclerosi, colesterolo legato a lipoproteine ad alta densità (HDL-C), ecc.
Fonte: Cho, Y.-K.; Park, D.-H.; Jeon, I.-C. Medication Trends for Age-Related Macular Degeneration. Int. J. Mol. Sci. 2021, 22, 11837.

Il diabete mellito (DM) è una malattia metabolica cronica caratterizzata da iperglicemia, dovuta a difetti nella secrezione di insulina, nell’azione dell’insulina o in entrambe.
L’iperglicemia cronica del diabete è associata a danni, disfunzioni e insufficienza a lungo termine di vari sistemi di organi, in particolare occhi, reni, nervi, cuore e vasi sanguigni. La retinopatia diabetica (DR) è la complicanza microvascolare più comune del DM ed è una delle principali cause di cecità nella popolazione mondiale in età lavorativa. A livello globale, la DR colpisce circa un terzo della popolazione diabetica generale. Entro 20 anni dalla diagnosi di DM, quasi tutti i soggetti affetti da diabete di tipo 1 e oltre il 60% di quelli affetti da diabete di tipo 2 presenteranno un certo grado di retinopatia.
Fonte: The Role of Lipoxidation in the Pathogenesis of Diabetic Retinopathy. Augustine J, Troendle EP et al. Front. Endocrinol. (2021) 11: 621938

Lo Staphylococcus aureus è la causa più frequente di infezioni oculari in tutto il mondo.
È stato segnalato come la causa più comune di cheratite microbica (MK), un’infezione corneale pericolosa per la vista. Anche l’infezione congiuntivale (congiuntivite) è spesso causata dallo Staphylococcus aureus. Lo Staphylococcus aureus è spesso coinvolto anche nelle reazioni infiammatorie associate all’uso di lenti a contatto.
Fonte: Afzal, M.; Vijay, A.K.; Stapleton, F.; Willcox, M.D.P. Susceptibility of Ocular Staphylococcus aureus to Antibiotics and Multipurpose Disinfecting Solutions. Antibiotics 2021, 10, 1203.

L’intervento chirurgico è il trattamento più efficace per la riduzione della vista dovuta alla cataratta. Sebbene le attuali procedure per la chirurgia della cataratta siano sicure ed efficaci, è risaputo che possono insorgere diverse complicanze dopo l’intervento. L’edema maculare cistoide (ECM) postoperatorio è una complicanza ben nota: attualmente l’incidenza di un ECM clinico dopo la chirurgia della cataratta è dello 0,1–2,35%. Possono aumentare il rischio di ECM post-chirurgico alcune condizioni preesistenti come diabete mellito e uveite, nonché eventuali complicanze intraoperatorie.
Fonte: Kato, Kumiko et al.(2019). Management of Postoperative Inflammation and Dry Eye After Cataract Surgery. Cornea, 38(), S25–S33.

La maggior parte degli steroidi usati in oftalmologia appartiene alla famiglia dei glucocorticoidi, dotati di proprietà antinfiammatorie e immunosoppressive. Gli steroidi intravitreali vengono utilizzati per il trattamento di infiammazioni oculari dovute a infiammazione retinica o patologie specifiche come l’uveite o per colorare il vitreo. Poiché la procedura prevede la penetrazione del globo, deve essere eseguita in condizioni asettiche.
Fonte: Local delivery of corticosteroids in clinical ophthalmology: A review. Adrian T. Fung et al. Clin Experiment Ophthalmol. 2020;48:366–401

PERSONE CON GLAUCOMA
80 milioni nel mondo
PERSONE CON AMD NEL 2040
196 milioni
PERSONE CON SINDROME DELL’OCCHIO SECCO IN USA
16,4 milioni
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